Fotografia: frasi celebri

Fotografia: frasi celebri

Posted On: aprile 14, 2010
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HENRI CARTIER-BRESSON
Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento.

JOHN HEDGECOE
Attrezzatura e tecnica sono solo l’inizio. È il fotografo che conta più di tutto.

La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere, e comunicare, emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.

EUGENE SMITH
A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?

HELMUT NEWTON
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.

ANSEL ADAMS:
“Spesso ho pensato che se la fotografia fosse “difficile” nel vero senso della parola – nel senso cioé che la creazione di una semplice fotografia richiedesse lo stesso tempo e la stessa fatica di un buon acquerello o di una buona incisione – il salto qualitativo della produzione media sarebbe enorme. L’assoluta facilità con cui possiamo produrre una immagine banale porta spesso ad una totale mancanza di creatività. Dobbiamo tener presente che una fotografia può contenere soltanto quello che ci abbiamo messo dentro, e che nessuno ha mai saputo sfruttare appieno le possibilità di questo mezzo d’espressione”.

ERNST HAAS
Non bisognerebbe mai giudicare un fotografo dal tipo di pellicola che usa, ma solo da come la usa.

EDWARD WESTON:
“Il compito più importante e anche più difficile del fotografo non è imparare a maneggiare l’apparecchio o a sviluppare o a stampare. E’ imparare a vedere fotograficamente, cioé addestrarsi a guardare il soggetto tenendo conto delle possibilità della sua attrezzatura e dei relativi procedimenti tecnici, in modo da poter istantaneamente tradurre gli elementi ed i valori della scena, nell’immagine che si propone di realizzare”.

AARON SISKIND:
“Noi vediamo, come si dice, secondo l’educazione che abbiamo ricevuto. Nel mondo vediamo solo ciò che abbiamo imparato a credere che il mondo contenga. Siamo stati condizionati ad “aspettarci” di vedere. E, in effetti, tale consenso sulla funzione degli oggetti ha una validità sociale. Come fotografi però, dobbiamo imparare a vedere senza preconcetti. Guardate gli oggetti di fronte, da sinistra, da destra. Osservate come le loro dimensioni crescano mentre vi avvicinate, come essi si compongano e ricompongano quando vi spostate lateralmente. Gradualmente appaiono i rapporti tra gli oggetti, che talvolta si fissano in modo definitivo. E’ questa la vostra fotografia”.

W. EUGENE SMITH:
“Fino al momento dello scatto compreso, il fotografo lavora indubbiamente in modo soggettivo. Con la scelta della tecnica di ripresa, con la scelta degli elementi del soggetto da includere nell’immagine e con la decisione del momento critico dello scatto, egli riesce a fondere tutte le varianti interpretative in un tutto emotivo”.

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