CibARSi - L'arte del cibo dal territorio alla tavola

 

LA MOSTRA

 Negli ultimi decenni la fotografia ha sviluppato sotto varie forme la sua forza comunicativa: l’immagine trasmette istantaneamente informazioni, suggestioni, emozioni. In parallelo è maturato l’interesse nei confronti della cucina e del “mangiar bene”, ed è cresciuta la consapevolezza che il cibo possiede una forte connotazione culturale e che le abitudini alimentari rappresentano un tratto distintivo di ogni territorio. Il 2018 è stato proclamato Anno Nazionale del Cibo Italiano dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da quello dei Beni Culturali e del Turismo. Questa esposizione si propone di esaltare il legame profondo tra cibo, territorio e identità culturale, narrando l’intera storia di ciò che mangiamo. Il visitatore è invitato a soffermarsi su diversi possibili approcci all’argomento cibo, e ad andare oltre le immagini stereotipate che ricorrono quando si tratta di food. Già il titolo, “Cibarsi”, sottolinea come il cibo non rappresenti il mero soddisfacimento di un’esigenza fisiologica, o un semplice appagamento del palato. In realtà tutto il suo percorso, dalla coltivazione alla produzione alla cucina, rappresenta una reale espressione artistica. E per dare risalto all’arte del cibo, niente di meglio di un’altra arte: la fotografia, linguaggio ed espressione contemporanea. Venti professionisti dell’immagine tracciano un percorso a largo raggio su un tema importante e complesso come l’alimentazione, elemento indispensabile per l’esistenza, che porta in sé tutto il suo valore economico, culturale, etico e sociale. Il cibo è (o dovrebbe essere) espressione dell’amore di chi lo produce, di chi lo prepara, di chi lo condivide. Intorno al cibo si stringono relazioni, attraverso il cibo si tramandano tradizioni. 

Ho voluto aprire il percorso con alcune mie fotografie aeree, per raccontare i luoghi che ospitano e fanno crescere le materie prime, dove la fatica e la sapienza dell’uomo accudiscono e preparano il terreno e le coltivazioni, assecondando il ciclo naturale delle stagioni. Le produzioni nate dalla generosità della nostra terra, che costituiscono il grande patrimonio alimentare della Romagna, sono state utilizzate come materia prima per la costruzione di immagini in cui prendono forma personaggi della sua cultura, simboli, tradizioni e passioni del suo popolo.

Gli scatti realizzati da Gian Luca Liverani nell’arco di 30 anni di fotografia ci conducono al lavoro degli orti nel piccolo paesaggio agricolo o urbano, e allo stretto legame tra l’uomo e la terra. Orti che devono essere accuditi giornalmente, come eterni neonati, ma alla fine sanno ricompensare chi li custodisce con colori, profumi e sapori che solo i prodotti appena raccolti possono regalare.

Il progetto di Antonio Barrella, intitolato “Gioielli d’Italia” esprime la ricchezza intrinseca al cibo, rappresentandola simbolicamente attraverso i preziosi di oreficeria e orologeria che compongono la texture delle immagini, a sottolineare il valore non solo nutrizionale ma anche etico di ciò che mettiamo in tavola.

Il focus dello spazio dedicato ai fotografi dell’Emilia Romagna è sulla trasformazione della materia prima in prodotti alimentari, evidenziando l’importanza della tutela della lavorazione artigianale. Jessica Morelli ha posto in primo piano lo strumento più importante nella produzione alimentare: le mani. Citando le sue stesse parole, i suoi strumenti sono la luce, le ombre, le forme, i colori; questo diventa evidente nelle fotografie che documentano il ciclo di produzione dei liquori. Seguendo lo sguardo di Giancarlo Polacchini sui passaggi di produzione artigianale dell’aceto balsamico, riusciamo a cogliere l’atmosfera di attenzione e amore che l’uomo riserva a ciò che sta realizzando. Con Aleandro Battistini il cibo si trasforma, assume forme e “comportamenti”, mostrandoci la sua bellezza in una visione romantica e divertente.

Un’altra area è dedicata al FIOF, Fondo Internazionale per la Fotografia, con immagini di Nunzia Borrelli, Davide Cerati, Ruggiero Di Benedetto, Antonello Di Gennaro, Enrico Giudicianni, Carlo Giunta e Diego Pizi. Professionisti di ogni parte dell’Italia riuniti per mostrare, ognuno attraverso la propria cifra stilistica, quanta bellezza spesso inosservata si nasconda nelle produzioni locali e nel cibo di ogni giorno.    

Nella sezione FEP (Federation of European Photographers) espongono alcuni fotografi qualificati a livello europeo con le qualifiche EP (European Photographer), QEP (Qualified European Photographer) e Master QEP (Master Qualified European Photographer): Luk Collet (EP, Belgio), Zdeněk Lhoták (QEP, Repubblica Ceca), Joris Luyten (QEP, Belgio), Piroska Mihalka (QEP, Belgio), Kakha Pkhakadze (EP, Georgia) e Igor Sakharov (MQEP, Russia) ci accompagnano oltre confine per conoscere la loro personale interpretazione di food photography.

A conclusione del nostro racconto per immagini, ho voluto inserire una riflessione sull’aspetto sociale dell’alimentazione. Peter Menzel, fotografo americano di fama internazionale, in collaborazione con la moglie Faith D’Aloisio, giornalista, ha realizzato una decina di anni fa un progetto sulle abitudini alimentari nel mondo. Nelle sue fotografie presenta gli alimenti che alcune famiglie in diversi Paesi del mondo consumano nell’arco di una settimana. Anche se il valore del cibo nei vari Paesi non è esattamente comparabile confrontando la spesa pro capite, per via del diverso costo della vita e delle diverse retribuzioni, i pannelli integrativi invitano all’approfondimento riportando l’elenco dettagliato dei prodotti suddivisi per categorie, con le quantità e i prezzi. In ogni caso la rappresentazione fotografica offre il vantaggio dell’immediatezza di comunicazione: in un colpo d’occhio ciò che mangiamo riflette il nostro modo di vivere, di lavorare, di relazionarci, ci identifica come appartenenti ad una determinata realtà sociale e culturale.

Concludo questa introduzione ringraziando chi ha creduto in questo progetto e l’ha sostenuto, e tutti i professionisti italiani ed europei che hanno messo a disposizione le loro immagini per rappresentare, ciascuno con la sua arte e la sua professionalità, la massima espressione della fotografia di food. Dalle loro immagini sento sprigionarsi emozioni, sensualità, ricordi, addirittura profumi, che invito tutti a cogliere nel momento in cui ci si avvicina ad una pietanza. 

Con il contributo dell’opera di tutti i colleghi, spero di essere riuscito ad ispirare ammirazione, rispetto e riconoscenza nei confronti di ciò che mangiamo: il cibo lo merita.

 

Mirco Villa

Video della mostra

**CibARSi** mostra fotografica ai Magazzini del Sale di Cervia fino al 26 agosto 2018

Posted by Mirco Villa Fotografo on Tuesday, July 24, 2018
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